La Conferenza Episcopale Spagnola (CEE) ha comunicato questo pomeriggio, alle 14:00, la morte di Mons. Bernardo Álvarez Afonso, vescovo emerito della diocesi di Tenerife, all'età di 76 anni. Aveva ricevuto i santi sacramenti e la benedizione apostolica. Al momento della sua morte era accompagnato da sua sorella, dal vescovo Eloy Santiago e da altri sacerdoti della diocesi.
Formazione, ministero episcopale e servizio alla Chiesa
Bernardo Álvarez nacque il 29 luglio 1949 a Breña Alta, sull'isola di La Palma. Studiò nel Seminario Diocesano di Tenerife e fu ordinato sacerdote nel giugno 1976. Successivamente frequentò studi di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma (1992-1994), dove ottenne la licenza in Teologia Dogmatica.
Il 29 giugno 2005 fu nominato vescovo di Tenerife e prese possesso dell'episcopato il 4 settembre di quell'anno. Il suo ministero pastorale alla guida della diocesi canaria si caratterizzò per la vicinanza ai sacerdoti e ai seminaristi, e per uno stile che lui stesso descrisse come di vita semplice e servizio. Il 16 settembre 2024, il Papa accettò la sua rinuncia per limite di età, e Mons. Álvarez rimase come vescovo emerito.
Nella CEE ricoprì vari incarichi: fu membro della Commissione per il Clero e i Seminari dal marzo 2020, in precedenza tra il 2008 e il 2020 fece parte della Commissione del Clero, e nel 2012 fu nominato presidente del Comitato Nazionale del Diaconato Permanente.
Profilo personale e sguardo pastorale: dichiarazioni del 2013
In un'intervista concessa a InfoVaticana nel novembre 2013, Mons. Álvarez si aprì sulla sua vocazione, sul suo stile episcopale e sulle sue convinzioni pastorali.
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Raccontò di provenire da una famiglia cristiana in un contesto rurale di La Palma, che a 14 anni già partecipava come chierichetto e collaborava in gruppi giovanili di formazione. Sebbene avesse iniziato studi nella Scuola di Apparatori a La Laguna (Tenerife), sentì una chiara chiamata vocazionale, che lo portò al seminario nel 1970-71. Lì visse un incontro personale con Gesù che cambiò la sua vita.
In un contesto più ampio, affermò che la Chiesa in Spagna aveva un “potenziale enorme”, sebbene con “umidità”: “Siamo una Chiesa viva… Chi va a Messa lo fa con più convinzione… Ma la diminuzione delle presenze è un processo purificatore che bisogna attraversare”.
Eredità e condoglianze
La Chiesa in Spagna eleva le sue preghiere per il suo riposo eterno, confidando che la sua testimonianza porti frutti per l'edificazione delle comunità locali e nella chiesa universale.
«Le nostre condoglianze e preghiere per il riposo di Mons. Álvarez, la cui vita fu segnata dal servizio alla Chiesa e al Vangelo», dichiara la CEE.
