Centenario di Quas Primas, il vescovo Ramón Castro Castro invita il Messico ad accogliere il regno di Cristo in una catechesi speciale

Centenario di Quas Primas, il vescovo Ramón Castro Castro invita il Messico ad accogliere il regno di Cristo in una catechesi speciale

Nel quadro del centenario dell’enciclica *Quas Primas* di papa Pio XI, che istituì la festività di Cristo Re esattamente cento anni fa, il vescovo di Cuernavaca e presidente della Conferenza dell’Episcopato Messicano (CEM), Ramón Castro Castro, ha impartito una catechesi speciale intitolata «Venga a Nosotros Tu Reino – Capítulo especial: Centenario de la Festividad de Cristo Rey». Questa riflessione, parte della Serie omonima che ha accompagnato il popolo cattolico messicano per mesi, risuona con un appello urgente a riscoprire Cristo come fonte di pace in tempi di crisi globale e locale.

Il messaggio, pronunciato l’11 dicembre scorso –anniversario esatto della promulgazione dell’enciclica nel 1925–, evoca gli anni turbolenti del periodo tra le due guerre che ispirarono Pio XI a erigere questa festa come baluardo contro ideologie come il nazionalsocialismo, il fascismo, il comunismo e il laicismo radicale. «Quei erano tempi molto difficili, la pace era minacciata ovunque, all’interno degli individui e delle famiglie, in tutte le società e in tutte le nazioni», ricorda il prelato nel suo testo, sottolineando che «l’unica pace vera si dà per Cristo e in Cristo».

 

Castro Castro collega questa commemorazione alla storia nazionale. Ricorda la persecuzione ecclesiale durante la Guerra Cristera (1926-1929), quando migliaia di fedeli gridarono «¡Viva Cristo Rey!» ispirati da Quas Primas. «I messicani espressero, e continuiamo a esprimerlo, l’aspirazione affinché Cristo regni e trasformi le nostre vite», afferma, collegando il grido cristero alla preghiera del Padre Nostro: «Venga a nosotros tu reino». Il vescovo cita san Giovanni Paolo II per enfatizzare che «il regno di Dio non è un concetto, una dottrina o un programma […] ma è anzitutto una persona che ha il volto e il nome di Gesù di Nazaret».

In un tono profetico, il prelato dettagli i ambiti in cui Cristo deve regnare: quello spirituale, con «fame e sete di giustizia e prendendo la croce»; quello temporale, ordinando «le cose di questo mondo verso di lui»; e quello individuale e sociale, generando «libertà, tranquillità, pace e concordia». Invocando papa Francesco, conclude che «nella misura in cui egli riuscirà a regnare tra noi, la vita sociale sarà ambito di fraternità, di giustizia, di pace, di dignità per tutti». La catechesi culmina con un ¡Viva Cristo Rey! e un enlace a un video su YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=aNPaLI2rlKY), dove il vescovo condivide il messaggio in formato audiovisivo per un maggiore alcance.

Questa puntata speciale chiude un ciclo di formazione che Castro Castro ha tessuto rispondendo all’esortazione stessa di Pio XI che preceda alla festa «un corso di predicazione al popolo in tutte le parrocchie» affinché i fedeli «imprendano e ordinino un genere di vita che sia veramente degno di coloro che anelano servire amorosamente e fedelmente il loro Re». Preparata nella «Escuela de María» –in vigilia della festa di Guadalupe–, la serie invita a maturare la fede in un Messico ferito dalla violenza, dalla polarizzazione e dalla disuguaglianza.

La serie Venga a Nosotros Tu Reino, lanciata a luglio del 2025 ha consistito in 22 catechesi settimanali che esplorano la costruzione del Regno di Dio nel contesto messicano. Iniziata come commemorazione del centenario di Quas Primas, ha affrontato temi dalla famiglia alla politica, sempre con un focus sulla trasformazione sociale attraverso la fede. Alcuni capitoli rilevanti sono stati:

Introduzione e Capitolo 1 di luglio 2025, editoriale di lancio che presenta la serie come una «catequesi per redimere un Messico ferito», priorizzando l’annuncio del Regno come risposta alle crisi contemporanee.

Capitolo 2 del 18 luglio centrato sulla famiglia come cellula base del Regno, l’Episcopato Messicano esorta a proteggerla come spazio di evangelizzazione e solidarietà

Capitolo sul laicato del 6 settembre 2025 come un appello ai laici per «trasformare il mondo» dalla loro vocazione quotidiana, enfatizzando il loro ruolo protagonista nella società.

Cittadinanza del Regno del 27 settembre 2025 che invita a essere «cittadini del regno per trasformare il paese», promuovendo una cittadinanza attiva ispirata al Vangelo.

Vangeli vivi del 17 ottobre 2025 e che esorta i fedeli a essere «vangeli vivi» in mezzo all’ipocrisia sociale, denunciando l’incoerenza tra fede e azione.

Democrazia trasparente del 22 novembre 2025 e avverte che «una democrazia senza trasparenza si converte in demagogia autoritaria», chiamando all’etica politica al servizio del bene comune.

 

Regno di solidarietà del 29 novembre 2025, che chiede «creatività responsabile» per tessere un regno di solidarietà, rispondendo alle fratture sociali con opere di misericordia.

Regno di guarigione che descrive la Chiesa come «ospedale di misericordia» per curare le ferite del mondo, enfatizzando la compassione in tempi di crisi.

Dialogo cristiano del 6 dicembre 2025 che culmina con un appello a superare la polarizzazione politica mediante il dialogo cristiano, fomentando la riconciliazione nazionale.

Questa progressione tematica –dal personale e familiare al sociale e politico– ha preparato il terreno per la catechesi centenaria, ricordandoci che il Regno non è un ideale astratto, ma una realtà incarnata in Cristo. Come conclude Castro Castro: «Accettare il regno di Gesù nelle nostre vite è accettare […] che il male, l’ingiustizia e la morte non hanno l’ultima parola. Cristo è l’ultima parola».

 

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