Vangelo del giorno 26 dicembre 2025 – Matteo 10, 17-22

Prima Lettura

Lettura dal libro degli Atti degli apostoli 

Atti 6, 8-10; 7, 54-60

In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e miracoli tra il popolo. Alcuni membri della sinagoga detta «dei Liberti», oriundi di Cirene, Alessandria, Cilicia e Asia, si misero a discutere con Stefano; ma non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito con cui parlava.

Udendo questo, i membri del sinedrio andarono su tutte le furie e digrignavano i denti contro di lui.

Stefano, pieno di Spirito Santo, fissò il cielo e vide la gloria di Dio e Gesù ritto alla destra di Dio e disse: «Vedo il cielo aperto e il Figlio dell’uomo ritto alla destra di Dio».

Gridando forte, turarono le orecchie e si scagliarono tutti insieme contro di lui. Lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. I testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane chiamato Saulo.

Mentre lo lapidavano, Stefano pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». Poi, postosi in ginocchio, gridò a gran voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». E con queste parole si addormentò nel Signore.



Vangelo

Lettura del santo vangelo secondo san Matteo

Matteo 10, 17-22

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Guardatevi dai nomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; vi trascineranno davanti a governatori e re per causa mia, perché rendiate testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non vi preoccupate di come o di che cosa dovrete dire: vi sarà dato nell’ora stessa ciò che dovrete dire. Perché non siete voi a parlare, ma lo Spirito di vostro Padre parlerà in voi.

Il fratello consegnerà a morte il fratello, il padre il figlio; i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato».

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