L’uscita del cancelliere della diocesi di Joliet, David Salvato, e la successiva notizia che avrebbe contratto un’unione civile con un altro uomo hanno posto al centro dell’attenzione il vescovo Ronald A. Hicks —recentemente nominato a New York—, responsabile diretto della sua nomina e del governo diocesano durante i fatti.
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Salvato è stato designato cancelliere nell’aprile 2021 per decisione personale di Hicks, poco dopo che questi ha assunto la sede di Joliet. Il ruolo di cancelliere non è minore né meramente amministrativo: si tratta di uno dei posti chiave del governo diocesano, con accesso diretto al vescovo e responsabilità sulla validità giuridica degli atti ecclesiastici, decreti, dispense e archivi ufficiali.
Una nomina di massima fiducia episcopale
Il profilo di Salvato —dottore in Diritto Canonico, con esperienza in tribunali ecclesiastici, docenza in seminari e lavoro in strutture vaticane— lo rendeva un collaboratore di massima fiducia per il vescovo. Proprio per questo, il caso non può essere ridotto a una questione personale, ma interpella direttamente il discernimento, la supervisione e la responsabilità pastorale del vescovo Hicks.
Secondo le informazioni raccolte da Complict Clergy, Salvato avrebbe lasciato il suo posto in modo repentino, senza che la diocesi offrisse alcuna spiegazione ai fedeli. Poco dopo è trapelato che avrebbe celebrato un “matrimonio” civile a Naperville (Illinois) con un altro uomo. Da allora, ogni riferimento a Salvato è stato eliminato dal sito web diocesano, senza comunicato ufficiale né chiarimento pubblico.
Il silenzio del vescovo e il rischio di scandalo
Fino ad ora, Hicks non ha fatto alcuna dichiarazione sul caso. Non è stato chiarito se l’ex cancelliere abbia presentato le sue dimissioni, se sia stato richiesto di lasciare l’incarico, né se siano state adottate misure canoniche o pastorali in linea con la dottrina morale della Chiesa.
La questione non è meramente disciplinare, ma profondamente ecclesiale. Quando un alto incarico diocesano vive pubblicamente in contraddizione oggettiva con l’insegnamento della Chiesa, il vescovo ha il dovere non solo di agire, ma anche di spiegare, per evitare lo scandalo e confermare i fedeli nella fede.
Un contesto che aggrava la responsabilità
Il caso acquista maggiore rilevanza di fronte alla imminente nomina di mons. Hicks come arcivescovo di New York, una delle sedi più influenti degli Stati Uniti. Il modo in cui ha gestito questa situazione a Joliet sarà inevitabilmente osservato come indicativo del suo criterio di governo, della sua comprensione dello scandalo pubblico e della sua disposizione a esercitare l’autorità episcopale con chiarezza dottrinale.
L’eliminazione silenziosa di tracce sul web diocesano, senza spiegazione pastorale né insegnamento esplicito, trasmette l’impressione che i problemi vengano nascosti invece di affrontati, una pratica che ha causato gravi danni alla credibilità della Chiesa nelle ultime decadi.
