Liberato il sacerdote rapito in Camerun dopo quasi tre settimane di prigionia

Liberato il sacerdote rapito in Camerun dopo quasi tre settimane di prigionia

Secondo quanto riportato da Agencia Fides, è stato liberato il padre John Berinyuy Tatah, parroco di Babessi, rapito insieme al suo vicario il 15 novembre nella regione Sud-Ovest del Camerun, una delle zone più colpite dall'insurrezione separatista anglofona.

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Sebbene non siano stati forniti dettagli, la liberazione è avvenuta il 2 dicembre, pochi giorni dopo l'ultimatum fissato da Mons. Andrew Nkea Fuanya, Arcivescovo di Bamenda, che aveva avvertito che tutte le istituzioni cattoliche della zona sarebbero state chiuse se il sacerdote non fosse stato liberato prima del 26 novembre. L'arcidiocesi ha anche organizzato una marcia pacifica la settimana precedente per richiedere la liberazione del presbitero.

I fatti: un attacco separatista contro due sacerdoti

Il padre John e il suo vicario sono stati catturati mentre tornavano dalla celebrazione della messa inaugurale dell'università PAX a Ndop. Secondo quanto dettagliato da Mons. Fuanya, entrambi sono stati intercettati a Baba I, un villaggio situato a circa 60 km da Bamenda, sulla circonvallazione Bamenda–Nkambe, vicino a Babessi, da un gruppo armato che si è identificato come combattenti separatisti di Ambazonia. I sacerdoti sono stati portati in un luogo sconosciuto.

Il 18 novembre, quattro sacerdoti e un laico inviati per negoziare la loro liberazione sono stati anch'essi rapiti. Il vicario, i quattro sacerdoti e il laico hanno recuperato la libertà il 20 novembre, ma il padre John è rimasto trattenuto.

Un conflitto che continua a colpire la Chiesa

Il rapimento del padre John si aggiunge alla lunga lista di aggressioni subite dalla Chiesa in Camerun, frequentemente intrappolata tra le comunità locali, le autorità e i gruppi separatisti. Fin dall'inizio del conflitto anglofone, sacerdoti, religiose e laici sono stati ripetutamente oggetto di intimidazioni, estorsioni e atti di violenza.

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