Assolto: L'assassino del sagrestano di Algeciras entrerà in un ospedale psichiatrico penitenziario

Assolto: L'assassino del sagrestano di Algeciras entrerà in un ospedale psichiatrico penitenziario

Venerdì 28 novembre l'Audiencia Nacional ha assolto l'uomo che ha assassinato il sagrestano Diego Valencia e ha ferito il vicario della parrocchia di Nuestra Señora de La Palma ad Algeciras il 25 gennaio 2023. Il tribunale considera provato che l'accusato, Yassine Kanjaa, ha agito sotto un quadro di schizofrenia con una scompenso psicotico acuto che ha annullato completamente le sue facoltà mentali, per cui la Sala ha ordinato il suo internamento in un centro psichiatrico penitenziario per un massimo di 30 anni.

Il processo che era iniziato il 6 ottobre con una richiesta di 50 anni di prigione da parte della Procura per fatti qualificabili come terrorismo si è concluso sotto la forma di alterazione mentale del marocchino.

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Sul piano civile, la sentenza stabilisce indennizzi per le vittime, sebbene lo faccia in termini che difficilmente compensano la magnitudine del danno causato. La Sala riconosce alla vedova di Diego Valencia un risarcimento di 150.000 euro e assegna a ciascuno dei suoi due figli un compenso di 50.000 euro, mentre i familiari del vicario ferito riceveranno 17.000 euro.

Alterazione totale delle facoltà mentali

La sentenza della Sezione Prima dettagli che le relazioni peritali concludono che l'accusato soffriva di un disturbo di filiazione schizofrenica, con ideazione delirante di tipo messianico e pregiudizi persecutori. La crisi psicotica, indicano i medici forensi, ha annullato le sue capacità intellettive e volitive, inquadrando nella esimente completa dell'articolo 20.1 del Codice Penale.

Il tribunale sostiene che l'imputato non poteva comprendere l'illiceità dei suoi atti né agire in conformità a tale comprensione. Per questo, sebbene riconosca che ha commesso delitti di omicidio consumato, omicidio in grado di tentativo, lesioni e interruzione di cerimonia religiosa, è esente da responsabilità penale.

Il tribunale scarta il terrorismo

I magistrati escludono la qualificazione terroristica. Ragionano che questo tipo penale richiede provocare una grave alterazione della pace pubblica o uno stato di terrore nella popolazione, elementi incompatibili —secondo la Sala— con il quadro psichiatrico grave che presentava l'accusato.

Fatti come irrompere in una parrocchia armato di machete, attaccare il parroco, inseguire e assassinare il sagrestano Diego Valencia in piena via pubblica e gridare frasi religiose di carattere islamista non sono considerati una grave alterazione della pace pubblica. Al contrario, l'attacco è stato frutto della sua ideazione delirante di pregiudizi e messianici, agendo come l'eletto contro coloro che considerava posseduti.

Internamento per pericolosità e mancanza di consapevolezza del danno

Sebbene esente da responsabilità penale, il tribunale applica la misura di sicurezza più severa prevista: internamento in un istituto psichiatrico penitenziario per un massimo equivalente alla pena che sarebbe corrisposta, in questo caso 30 anni. La Sala sottolinea che l'accusato non mostra consapevolezza del danno né pentimento, il che implica alta pericolosità.

Un voto particolare a favore di considerare i fatti come terrorismo

Solo la magistrata Carolina Rius ha dato un voto particolare che difende che l'alterazione mentale dell'imputato non impedisce di qualificare i fatti come terrorismo. Secondo il suo criterio, riconoscerlo come atto terroristico permetterebbe di attivare il quadro legale di protezione delle vittime raccolto nella Ley 29/2011, concedendo l'accompagnamento e gli aiuti corrispondenti.