Contesto e testo integrale della petizione della Lega all’Episcopato (1926)
Petizione della Lega all’Episcopato (1926)
Mai nella storia della nostra patria è stata formata la coscienza collettiva nel senso di una resistenza armata. Detto movimento non può né deve essere ignorato dall’episcopato, poiché, volenti o nolenti, la bandiera di combattimento issata è quella della libertà religiosa e il grido di ¡Viva Cristo Rey! è inevitabile. Non si può condannare il movimento perché si tratta del gravissimo caso di legittima difesa dei diritti e degli interessi più cari. Se si resistesse al movimento, l’unica cosa che si otterrebbe sarebbe corromperlo e si creerebbe un sentimento di dispiacere contro l’Episcopato e si indebolirebbe ogni azione di difesa, anche quella pacifica.
Attente queste considerazioni, con tutta reverenza solicitiamo dall’Episcopato:
- Un’azione negativa, che consista nel non condannare il movimento;
- Un’azione positiva, che consista in:
- Sostenere l’unità d’azione, per la conformità di un medesimo piano e un medesimo capo;
- Formare la coscienza collettiva, con i mezzi che siano a portata dell’Episcopato, nel senso che si tratta di un’azione lodevole, meritoria, di legittima difesa armata;
- Abilitare canonicamente vicari castrensi;
- Promuovere e patrocinare una questua sviluppata energicamente presso i ricchi cattolici, affinché forniscano fondi destinati alla lotta, e che, almeno una volta nella vita, comprendano l’obbligo in cui sono di contribuire.
Perché importa oggi
Letto a un secolo di distanza, la petizione mostra un laicato capace di articolare principi, strategia e morale in mezzo al fuoco. È, anche, un invito a comprendere che l’autonomia responsabile del laico non nacque in un’aula conciliare, ma nella vita reale dei fedeli che difesero la libertà della Chiesa.
Per continuare a leggere
Il libro di Javier Olivera Ravasi, La contrarrevolución cristera. La storia dei cattolici che si alzarono contro la persecuzione. Messico 1926–1929, offre un panorama rigoroso e vibrante della Cristiada, con documenti, contesto e profili dei protagonisti. Ed. Homo Legens, Madrid, 2025. ISBN: 978-84-19349-87-3
Fonte principale: La contrarrevolución cristera, di Javier Olivera Ravasi. Riferimento dell’evento e testo della petizione, p. 102 (assemblea del 26 novembre 1926); dati editoriali, pp. di crediti e indice.
