I giovani tornano in chiesa: la Generazione Z supera i più anziani nella frequenza domenicale

I giovani tornano in chiesa: la Generazione Z supera i più anziani nella frequenza domenicale

Per la prima volta nella storia recente, i giovani adulti negli Stati Uniti stanno frequentando la chiesa più frequentemente dei loro genitori e nonni. Lo mostra un nuovo rapporto del Barna Group, nell’ambito della sua iniziativa “State of the Church”, che indica che la Generazione Z e i Millennials hanno superato i Boomers e gli Elders nella partecipazione regolare ai servizi religiosi.

Il rapporto indica che i membri della Generazione Z frequentano la chiesa in media 1,9 fine settimana al mese, mentre i Millennials lo fanno 1,8 volte, cifre che rappresentano un aumento sostenuto dalla pandemia e i livelli più alti registrati per i giovani adulti da quando Barna ha iniziato a misurare la partecipazione generazionale. Al contrario, i Boomers frequentano attualmente 1,4 volte al mese, e la Generazione X li supera leggermente con 1,6.

Daniel Copeland, vicepresidente di ricerca di Barna, ha evidenziato il carattere insolito di questa tendenza:

“Non è tipico che i giovani siano i più costanti nella frequenza. Questa è una buona notizia per i leader ecclesiali e un segno che si sta gestendo un rinnovamento spirituale tra i giovani.”

Il calo nella partecipazione delle generazioni più anziane è notevole. Nell’anno 2000, i cosiddetti “Elders” andavano a messa circa 2,3 volte al mese e i Boomers due volte, ma la loro frequenza è diminuita significativamente e rimane al di sotto dei livelli pre-pandemia.

David Kinnaman, direttore esecutivo di Barna, ha interpretato questo cambiamento come un riflesso di trasformazioni più ampie all’interno del cristianesimo statunitense:

“La vita congregazionale è diventata più fragile e meno grigia rispetto a un decennio fa. Ma l’arrivo di nuove generazioni rappresenta un’enorme opportunità pastorale.”

Tuttavia, Kinnaman ha avvertito che l’aumento della frequenza non equivale automaticamente a un discepolato più profondo:

“Frequentare la chiesa non garantisce una vita di fede vissuta pienamente. La sfida rimane formare cuori e menti per vivere il Vangelo oltre il tempio.”

La media generale tra tutti gli adulti che frequentano la chiesa è di 1,6 volte al mese, ovvero meno della metà dei fine settimana. Tuttavia, il Barna Group, con oltre 132.000 interviste realizzate in 25 anni, considera che questa tendenza potrebbe ridedinire il futuro del cristianesimo se si mantiene.

Il rapporto trova anche eco al di fuori degli Stati Uniti. Nell’Irlanda del Nord, un sondaggio dell’Istituto Iona mostra un fenomeno simile: i giovani della Generazione Z manifestano maggiore impegno religioso e fede più ferma rispetto ai loro genitori, in ciò che alcuni esperti qualificano come un “rinascimento silenzioso”.

In un tempo in cui molti davano per persa la gioventù di fronte al secolarismo, i dati rivelano il contrario: una generazione che torna al tempio con domande, convinzioni e speranza, aprendo la possibilità di un autentico rinnovamento spirituale per la Chiesa.

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