La Libreria Editrice Vaticana ha annunciato la prossima pubblicazione di un libro con scritti e meditazioni del Papa Leone XIV, corrispondenti agli anni in cui fu Superiore Generale dell’Ordine di Sant’Agostino, tra il 2001 e il 2013. Il volume, intitolato in italiano “Liberi sotto la grazia. Scritti e meditazioni 2001-2013” (“Liberi sotto la grazia. Scritti e meditazioni 2001-2013”), uscirà alla luce nella primavera del 2026.
Si tratta di una raccolta di omelie, discorsi e riflessioni spirituali firmate come “Robert Francis Prevost O.S.A. – Leone XIV”, che fino ad ora rimanevano inedite e che furono scritte durante più di un decennio di servizio alla guida dell’ordine agostiniano. La notizia risulta interessante, poiché fino ad ora si conosceva unicamente la sua tesi dottorale come opera accademica pubblicata, e non esistevano registri di altri scritti teologici suoi precedenti all’elezione pontificia nel maggio del 2025.
Un caso insolito
La pubblicazione di un libro di carattere teologico con testi anteriori all’elezione papale è un fatto poco frequente. Habitualmente, gli scritti precedenti di un pontefice rimangono in secondo piano, come parte della sua traiettoria personale, senza ricevere una diffusione ufficiale dal Vaticano una volta eletto successore di Pietro. Per questo questo annuncio desta particolare attenzione: si tratta di oficializzare dal Vaticano testi che corrispondono alla vita e al pensiero di Leone XIV prima del suo pontificato.
La tentazione della papolatria
Sebbene risulti legittimo e prezioso conoscere il cammino intellettuale e spirituale percorso da un Papa prima della sua elezione, conviene ricordare che questi scritti non possiedono valore magisteriale. Sono riflessioni di un religioso nell’esercizio della sua leadership nell’Ordine di Sant’Agostino, non documenti pontifici.
Il rischio sta nell’attribuirgli un peso dottrinale indebito. Quando la Chiesa inizia a elevare a categoria di “riferimento” gli appunti personali di un pontefice precedenti alla sua elezione, si corre il pericolo di cadere nella papolatria: convertire tutto ciò che dice o ha detto un Papa in materia di fede, anche quando non lo è. Il ministero petrino ha un ambito ben definito e i suoi atti magisteriali sono delimitati dal diritto e dalla tradizione della Chiesa. Confondere scritti personali con insegnamento ufficiale non solo oscura quella distinzione, ma alimenta anche una visione sfigurata del papato.
