Coalizione cattolica chiede di respingere il lobby che promuove unioni omosessuali e di revocare Fiducia supplicans

Coalizione cattolica chiede di respingere il lobby che promuove unioni omosessuali e di revocare Fiducia supplicans

Il 15 settembre scorso, giorno di Nostra Signora dei Dolori, una coalizione di 25 associazioni cattoliche ha presentato al Papa Leone XIV una appello filiale chiedendogli di confermare con assoluta chiarezza l’insegnamento perenne della Chiesa sul matrimonio e la morale sessuale di fronte alla pressione di un “potente lobby” che cerca di legittimare le unioni tra persone dello stesso sesso. I firmatari sono ispirati dal pensatore brasiliano Plinio Corrêa de Oliveira, fondatore del movimento Tradizione, Famiglia e Proprietà (TFP)

Richieste concrete

  • Riaffermare il magistero perenne della Chiesa sugli atti omosessuali, rifiutando esplicitamente le proposte di alterare il Catechismo della Chiesa Cattolica e sostenendo la Sacra Scrittura.

  • Revocare la dichiarazione Fiducia supplicans del 2023, sulle benedizioni alle coppie dello stesso sesso, e riaffermare il divieto vaticano del 2021 riguardo a tali benedizioni.

  • Annullare il rescritto del 2017 del papa Francesco, che ha conferito speciale peso magisteriale all’interpretazione dei vescovi argentini di Amoris laetitia, permettendo la Comunione per alcuni divorziati risposati civilmente.

Una supplica filiale e apprensiva a Sua Santità il Papa Leone XIV

Santissimo Padre,

Alla luce delle sue recenti e auspiziose dichiarazioni in difesa della famiglia e della coerenza che i cattolici devono mantenere nella vita pubblica sostenendo i principi della Fede, le associazioni firmatarie —eredi del pensiero e dell’azione del grande leader cattolico brasiliano Plinio Corrêa de Oliveira— si rivolgono filialmente a Vostra Santità per esprimere le loro apprensioni sul futuro della famiglia.

Nel 2015, ci siamo rivolti al papa Francesco tra i due Sinodi sulla Famiglia per denunciare l’alleanza di influenti organizzazioni, forze politiche e mezzi di comunicazione che promuovevano la cosiddetta ideologia di genere. Questa ideologia serviva come sigillo di approvazione di una rivoluzione sessuale che favorisce costumi contrari alla legge naturale e divina. Ancora più grave, abbiamo segnalato la confusione generalizzata tra i cattolici, “nata dalla possibilità che si fosse aperta una breccia nella Chiesa che accettasse l’adulterio —permettendo ai divorziati e poi risposati civilmente di ricevere la Sacra Comunione— e praticamente accettasse persino le unioni omosessuali”. Di conseguenza, abbiamo chiesto al papa Francesco “di chiarire la crescente confusione tra i fedeli” ed evitare “che lo stesso insegnamento di Gesù Cristo fosse diluito”.

Con il sostegno di altre entità della coalizione intitolata Supplica Filiale al Papa Francesco sul futuro della Famiglia (“Supplica filiale a Sua Santità il Papa Francesco sul futuro della famiglia”), abbiamo raccolto 858.202 firme. Queste sono state consegnate alla Santa Sede nella mattina del 29 settembre 2015, quasi esattamente dieci anni fa.

Tra i firmatari di quella Supplica Filiale vi erano 211 prelati (cardinali, arcivescovi e vescovi), un gran numero di sacerdoti e religiosi, e numerosi laici rinomati in Occidente e in altre parti del mondo. Nel suo discorso durante il colloquio intitolato Iglesia Católica: ¿A dónde vas?, tenutosi a Roma il 7 aprile 2018, il cardinale Walter Brandmüller ha menzionato la nostra petizione come una delle manifestazioni più evidenti del consensus fidei fidelium, che esercita un ruolo immunizzante per preservare la Chiesa dall’errore.

Con grande dolore nei nostri cuori, dobbiamo segnalare che, lungi dal rispondere a questa giusta petizione del gregge, il suo predecessore sulla Sede di Pietro ha aggravato ulteriormente la situazione. Da un lato, ammettendo abusivamente i divorziati risposati civilmente alla Comunione eucaristica mediante la nota a piè di pagina 351 di Amoris laetitia e concedendo approvazione pontificia alla sua interpretazione da parte dei vescovi della Regione Pastorale di Buenos Aires, Argentina. Dall’altro lato, mediante dichiarazioni e gesti che hanno legittimato le unioni civili omosessuali, culminando nelle “benedizioni pastorali” autorizzate nella dichiarazione Fiducia supplicans del 18 dicembre 2023, firmata dal prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede.

Da allora, la situazione è continuata a peggiorare, specialmente per quanto riguarda l’accettazione delle relazioni omosessuali. C’è stata una proliferazione di dichiarazioni di alti prelati che chiamano a aggiornare l’insegnamento della Chiesa. Questo include cambiare paragrafi del Catechismo della Chiesa Cattolica che affermano che l’inclinazione omosessuale è “oggettivamente disordinata”, che gli atti omosessuali sono “intrinsecamente disordinati” e che la Sacra Scrittura li presenta come “atti di grave depravazione”.

Sebbene impiegando un linguaggio apparentemente moderato, alcuni prelati e teologi già esigono di scartare i cosiddetti pregiudizi moralisti “storicizzando” le situazioni, aggiornando il linguaggio di duemila anni della Chiesa e adattandolo ai tempi presenti. Questa è la posizione, ad esempio, di figure come Mons. Francesco Savino, vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana, l’arcivescovo francese Hervé Giraud e il cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo. Quest’ultimo è arrivato all’estremo di dire che l’insegnamento cattolico sull’omosessualità “è errato”, poiché la sua base sociologica e scientifica non sarebbe più valida.

Allo stesso modo, la sorella Jeannine Gramick e il padre James Martin desiderano eliminare l’espressione “intrinsecamente disordinata” e propongono formulazioni alternative che tendono a rendere ammissibile ciò che non è né può essere accettato. Il Camino Sinodal Alemán fa lo stesso chiedendo una revisione del Catechismo per adattarlo alla “scienza umana”, il che equivale a dire che il mondo moderno ha più autorità di Dio.

Sfortunatamente, alcuni vanno persino più lontano, chiedendo non solo un cambio di parole, ma della stessa pratica dell’insegnamento morale della Chiesa. Ad esempio, il cardinale Robert W. McElroy nega che i peccati sessuali siano gravi, il che spiana la strada alla legittimazione e normalizzazione dell’impurità. Afferma anche che l’“inclusione radicale” degli omosessuali praticanti deve essere sacramentale, in altre parole, che uno stile di vita oggettivamente contrario al comandamento divino non costituirebbe un ostacolo per ricevere l’assoluzione e la Sacra Eucaristia.

Dopo aver affermato che l’insegnamento cattolico è “solido e buono”, il cardinale Timothy Radcliffe lo diluisce dicendo che deve essere compreso con “sfumature”. Indirettamente ha reiterato ciò che aveva già detto nel Pilling Report, ovvero che le relazioni omosessuali potrebbero essere comprese in chiave eucaristica, come un’immagine del “dono di sé di Cristo” nella Sacra Comunione. Il teologo austriaco padre Ewald Volgger insiste sulla stessa linea di pensiero dicendo che le unioni omosessuali sono un’immagine della sollecitudine divina per gli uomini, il che giustificherebbe benedirle. Il teologo svizzero Daniel Bogner mina direttamente il sacramento del matrimonio affermando che deve essere compreso di nuovo, liberandolo dal suo “guscio di perfezione”, per non discriminare le unioni irregolari e omosessuali. Sostiene che è necessario porre fine alla “fissazione rigida sul sesso biologico e sull’eterosessualità necessaria dei coniugi”, poiché “la fertilità non deve essere compresa esclusivamente in termini di riproduzione biologica”.

Dato tutto ciò, Santissimo Padre, non possiamo fare a meno di concludere che, sotto il pretesto della misericordia e dell’adattamento alla scienza, alcune forze si sforzano di reinventare la fede cattolica conforme alle passioni mondane, rendendola irriconoscibile.

In questo contesto di offensiva aperta per imporre l’accettazione delle unioni omosessuali, è risultato particolarmente scioccante vedere che, sotto il pretesto di ottenere indulgenze giubilari, è stata offerta grande visibilità a gruppi che professano apertamente tali errori. È stato loro permesso di entrare in processione nella Basilica di San Pietro, portando una croce arcobaleno. Ancora più grave, questa “marcia del orgoglio omosessuale” è stata preceduta da un’udienza concessa al padre Martin, che poi ha attribuito a Vostra Santità parole di incoraggiamento per il suo attivismo a favore del movimento L.G.B.T. Allo stesso modo, Mons. Francesco Savino, alla fine della sua omelia nella Chiesa del Gesù, ha dichiarato che Vostra Santità gli aveva detto: “Vai e celebra il Giubileo organizzato da Jonathan’s Tent e altre organizzazioni che si prendono cura di [i tuoi fratelli e sorelle omosessuali]”.

Siamo consapevoli che alcuni di questi eventi scandalosi (e altri ancora in agenda) sono stati organizzati da organismi della Santa Sede durante il pontificato precedente, e che Vostra Santità, forse nel desiderio di assicurare l’unità della Chiesa, apparentemente vuole cambiare gradualmente l’orientamento della Curia Romana. Tuttavia, sebbene sia legittimo cedere su punti secondari per il bene dell’unità, non sembra legittimo farlo quando si sacrifica la verità. Come insegna San Agostino: “Fare la verità non consiste solo nel dire ciò che è vero, ma anche nel praticarlo davanti a molti testimoni”.

Una grande speranza è sorta nel cuore di milioni di cattolici quando, durante il Giubileo delle Famiglie, Vostra Santità ha citato l’enciclica Humanae vitae e ha affermato: “Il matrimonio non è un ideale, ma la misura del vero amore tra un uomo e una donna”. Questa affermazione ha echeggiato nel suo discorso al Corpo Diplomatico, in cui ha reiterato che la famiglia è “fondata sull’unione stabile tra un uomo e una donna”. Tuttavia, quella speranza si trasforma in allarme temendo che, come nel pontificato precedente, le attitudini pastorali concrete continuino a smentire nella pratica ciò che si insegna in teoria.

Questa paura ci porta a rinnovare la petizione che abbiamo fatto nella nostra Supplica Filiale del 2015 al papa Francesco:

“Veramente, in queste circostanze, una parola di Vostra Santità è l’unico modo per chiarire la crescente confusione tra i fedeli. Eviterebbe che lo stesso insegnamento di Gesù Cristo fosse diluito e dissiperebbe l’oscurità che incombe sul futuro dei nostri figli se quella luce smettesse di guidare i loro passi.

Santo Padre, Le imploriamo di dire quella parola. Lo facciamo con un cuore devoto a tutto ciò che Lei è e rappresenta. Lo facciamo con la certezza che la sua parola non separerà mai la pratica pastorale dall’insegnamento tramandato da Gesù Cristo e dai suoi vicari —poiché ciò aggiungerebbe solo alla confusione. Infatti, Gesù ci ha insegnato molto chiaramente che deve esserci coerenza tra vita e verità (cf. Gv 14,6-7); e ci ha anche avvertito che l’unico modo per non cadere è praticare la sua dottrina (cf. Mt 7,24-27).”

Con audacia e rispetto aggiungiamo due petizioni specifiche che renderebbero chiara la riallineazione della pratica con l’insegnamento tradizionale della Chiesa:

  1. Imploriamo che annulli il rescritto del 5 giugno 2017 di Francesco, che ha conferito speciale valore magisteriale all’interpretazione eterodossa delle ambiguità di Amoris laetitia, e che reiteri chiaramente che i divorziati risposati civilmente che vivono more uxorio non possono ricevere l’assoluzione sacramentale né, come peccatori pubblici, la Sacra Comunione.
  2. Le imploriamo di revocare la dichiarazione Fiducia supplicans e riaffermare il divieto di concedere qualsiasi benedizione alle coppie omosessuali, come stabilito dal Responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede del 22 febbraio 2021, su un dubium riguardante le benedizioni alle coppie dello stesso sesso.

Implorando la sua benedizione apostolica, Le assicuriamo le nostre preghiere a Nostra Signora del Buon Consiglio e a San Agostino. Che essi illuminino Vostra Santità in questo delicato inizio del suo pontificato, in cui si trova involontariamente confrontato con una difficile eredità di confusione e divisione.

15 settembre 2025 — Festa liturgica di Nostra Signora dei Dolori

Firmatari della Supplica Filiale

  • Instituto Plinio Corrêa de Oliveira (Brasil)
  • American Society for the Defense of Tradition, Family, and Property (USA)
  • Tradición y Acción por un Perú Mayor (Perú)
  • Asociación Civil Fátima la Gran Esperanza (Argentina)
  • Australian TFP Inc. (Australia)
  • Canadian Society for the Defence of Christian Civilization (Canadá)
  • Acción Familia por un Chile auténtico, cristiano y fuerte (Chile)
  • Asociación Civitas Christiana (Colombia)
  • Deutsche Gesellschaft zum Schutz von Tradition, Familie und Privateigentum e.V. (Alemania)
  • Sociedad Ecuatoriana Tradición y Acción Pro Cultura Occidental (Ecuador)
  • Tradición y Acción (España)
  • Société française pour la défense de la Tradition, Famille, Propriété – TFP (Francia)
  • Hrvatsko Ddruštvo za Zaštitu Tradicije, Obitelji i Privatnog Vlasništva (Croacia)
  • Irish Society for Christian Civilisation (Irlanda)
  • Associazione Tradizione Famiglia Proprietà (Italia)
  • Ufficio Tradizione Famiglia Proprietà (Roma)
  • Stichting Civitas Christiana (Países Bajos)
  • Österreichische Gesellschaft zum Schutz von Tradition, Familie und Privateigentum – TFP (Austria)
  • Sociedad Paraguaya de Defensa de la Tradición, Familia y Propiedad – TFP (Paraguay)
  • Philippine Crusade for the Defense of Christian Civilization (Filipinas)
  • Fundacja Instytut Edukacji Społecznej i Religijnej im. Ks. Piotra Skargi (Polonia)
  • Instituto Santo Condestável (Portugal)
  • Nadacia Civitas Christiana (Eslovaquia)
  • Family Action South Africa NPC (Sudáfrica)
  • Tradition, Family, Property Association (Reino Unido)

 

Testo originale in inglese qui

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