Según riportato da The Pillar, la Chiesa Cattolica in Austria ha registrato nel 2024 un notevole aumento della partecipazione alla Messa e una riduzione del numero di coloro che abbandonano formalmente la fede.
I dati, presentati dalla Conferenza Episcopale d’Austria il 17 settembre, mostrano che la partecipazione alle cosiddette Zählsonntage (domeniche di conteggio) è salita a 366.210 fedeli nella prima giornata e 378.797 nella seconda, rispetto ai 321.821 e 347.891 del 2023.
Sebbene la cifra rimanga al di sotto dei livelli pre-pandemia —quando mezzo milione di cattolici partecipava alla Messa domenicale—, la tendenza segna un significativo recupero dopo la crisi del COVID-19.
Vienna e Sankt Pölten guidano la crescita
Tra le diocesi con il maggiore incremento spiccano Sankt Pölten, guidata da Mons. Alois Schwarz, che è passata da 40.193 e 42.652 partecipanti nel 2023 a 63.520 e 46.179 nel 2024. Anche l’Arcidiocesi di Vienna, che attende un nuovo arcivescovo dopo le dimissioni a gennaio del 2025 del cardinale Christoph Schönborn, ha registrato un aumento da 56.906 e 63.157 a 78.806 e 84.621 fedeli.
Questi dati confermano una rivitalizzazione della pratica religiosa nelle principali sedi del paese, nonostante la secolarizzazione rimanga una sfida costante.
Meno abbandoni formali della Chiesa
Lo stesso rapporto rivela che gli abbandoni formali della Chiesa sono scesi a 71.531 nel 2024, rispetto a 85.163 nel 2023 e 90.975 nel 2022. In Austria, il processo di apostasia implica una procedura presso le autorità locali, con la presentazione del certificato di battesimo, e elimina l’obbligo di pagare il Kirchenbeitrag, l’imposta ecclesiastica equivalente all’1,1% dei redditi annuali.
Nonostante questa riduzione di fedeli, i ricavi da questo tributo sono cresciuti a 539,4 milioni di euro, rispetto ai 511 milioni dell’anno precedente. Una delle ragioni, secondo The Pillar, è l’aumento dei salari, che ha elevato proporzionalmente i contributi.
Più riammissioni e nuovi cattolici
Un altro dato positivo è l’aumento delle persone che sono tornate in Chiesa o sono state accolte come convertiti: 5.154 nel 2024 rispetto a 4.575 nel 2023. Per facilitare questo processo, la Chiesa in Austria ha lanciato la piattaforma digitale eintreten.at, che permette di gestire la riammissione con un solo clic.
Sebbene l’Austria non stia vivendo il boom di battesimi adulti visto in Belgio o Francia, questi sono aumentati da 208 nel 2023 a 255 nel 2024. Al contrario, i battesimi infantili sono diminuiti a 36.705, seguendo la tendenza demografica nazionale.
Sacramenti e vita pastorale
I sacramenti riflettono un’evoluzione disparata: le Prime Comunioni sono aumentate leggermente da 45.132 a 45.685, mentre i matrimoni in Chiesa sono scesi da 8.228 a 7.537.
Riguardo al clero, l’Austria contava nel 2024 3.269 sacerdoti —1.619 diocesani, 1.193 religiosi e 457 stranieri—, una cifra stabile rispetto all’ultimo quinquennio. Inoltre, i laici nei ministeri pastorali sono cresciuti a 1.463 rispetto a 1.409 nel 2023.
Oltre i numeri: una Chiesa che evangelizza
I dati pubblicati da The Pillar sono incoraggianti per quanto riguarda la partecipazione alla Messa e le riammissioni, ma sarebbe un errore fermarsi solo alle statistiche. Una Chiesa viva non si misura soltanto in cifre, ma nella sua capacità di evangelizzare e attrarre gli uomini verso Cristo.
Come ricordava Benedetto XVI nella sua omelia del 13 maggio 2005:
«La Chiesa non fa proselitismo. Cresce molto di più per attrazione: come Cristo attira a sé tutti con la forza del suo amore, che ha culminato nel sacrificio della croce».
Le chiese piene sono un segno di speranza, ma la vera forza della Chiesa in Austria —e in qualsiasi paese— dipenderà dalla santità dei suoi pastori e dalla testimonianza fedele dei laici. Solo una Chiesa che vive in coerenza con il Vangelo può continuare a chiamare e convertire i cuori in una società secolarizzata.
