| 18 junio, 2015
p. lombardi – Resultados de Yahoo España en la búsqueda de imágenes//
Las penas tienen que causar pena. Y si ya a lo que contribuyen es a aumentar la cotización del penado pues, un pan como unas tortas. Y si además le cabrean, peor. Porque quien suele pagarlo no es el cabreado sino quien le cabreó. http://www.religionconfidencial.com/roma/Lombardi-Prensa-Vaticano-Sandro-Magister_0_2510148976.html Magister seguirá siendo leidísimo, supongo que incluso más, y a Lombardi le ha tocado de nuevo un papel penoso. Pobre Lombardi.
Suposición propio del que no teme perder la humildad y con ella la Gracia suave como una brisa, esa que nos permite con corazón de niños ver a Dios. Que el árbol no tape el bosque, Dr Fernandez!
Los belgas copiones o seguidistas de los «católicos» interreligiosos alemanes, absolutamente desacralizados que en su día declararon:
«En otras formas de vida en común también se encuentran valores que significan matrimonio como una alianza entre Dios y los hombres: un indisoluble [sic] “sí” a la otra persona, la constante disposición a reconciliar, así como la perspectiva de una relación fructífera mediante el intercambio de dones entre diferentes personas.
Estas formas de vida y familia también han de ser honradas, incluso si no se fundan en el matrimonio sacramental. Pensamos aquí en las uniones duraderas (cohabitación), matrimonios civiles, así como las uniones civiles registradas (por ejemplo, las uniones homosexuales).
Es importante respetar lo que la gente es capaz de ofrecer en sus relaciones. Necesitamos cambiar nuestro punto de vista, dejando de mirar siempre lo que falta, y moverse, en cambio, hacia una atención a las otras muy diferentes formas de vida en común y los valores que se viven en ellos.…
Notamos una tensión y a menudo una gran discrepancia entre la enseñanza del Magisterio sobre el matrimonio y la familia, y, por otro lado, las realidades de la vida de los fieles, que se caracterizan por una pluralidad de formas de familia. […]
Es necesario establecer puentes entre las enseñanzas de la Iglesia sobre el matrimonio y la familia y las actuales realidades de la vida de los fieles, concretamente con la ayuda de:
El respeto por las uniones leales no conyugales;
La reevaluación de los métodos artificiales de control de la natalidad, debido a que en ninguna otra área de la vida se puede encontrar tan gran discrepancia entre el Magisterio y las decisiones conscientes personales en la vida diaria, también en la mayoría de los fieles católicos;
Un mayor desarrollo de las formas litúrgicas, especialmente mediante la bendición de las parejas del mismo sexo, nuevas parejas de divorciados, y por decisiones importantes de cambio de vida dentro de las familias
La integración en la vida de la Iglesia de los esposos que viven ahora un segundo matrimonio después de un divorcio, y también su admisión a los sacramentos después de una profunda decisión en conciencia.
La aceptación incondicional de las uniones del mismo sexo, y una actitud claramente opuesta a la actual exclusión y devaluación de personas homosexuales.
Concretamente, para nuestra Iglesia esto significa …:
Percibir el cambio pastoral que el papa Francisco ha convocado, como un estímulo y una oportunidad de la Conferencia de Obispos para desarrollar vías pastorales sobre el matrimonio y la familia que sean apropiadas y teológicamente responsables. Cuando el papa Francisco llamó a todos los católicos, hombres y mujeres por igual, a hacer propuestas sobre la “vocación y misión de la familia en la Iglesia y en el mundo de hoy”, dio un paso valiente. La XIV Asamblea General del Sínodo de Obispos, que se celebrará en Roma en octubre de 2015, explícitamente va a incluir el Sentido de la Fe de todo el Pueblo de Dios. Es ahora tarea de los obispos adoptar y seguir este Sensus Fidelis. Como voz de los hombres y mujeres católicos alemanes, el ZdK asume la intención del papa Francisco y quiere contribuir, así como establecer bases para un fructífero diálogo. Es ahora importante ser capaz de establecer puentes entre la enseñanza de la Iglesia sobre el matrimonio y la familia, y las actuales realidades de la vida de los fieles.
Aprobado por la Asamblea General del ZdK el 9 de mayo de 2015.
Esto es lo que hay y de lo que se trata: la inversión de la Religión Católica. No son bizantinismos de nichos ecológicos .
Espectacular patada del episcopado interreligioso belga en el bajo vientre a la Moral católica, . ¿Superfrancisquitas? Publicado en SIR:
VERSO IL SINODO SULLA FAMIGLIA
La spallata belga:
Chiesa in difesa
lontana dalla realtà
I cattolici belgi contestano «il tono moralizzatore» che pervade la «Relatio Synodi» e il questionario. Un tono che spinge le persone a «sentirsi escluse e a lasciare». La sintesi parla di una Chiesa che «ha fallito nel suo dialogo con una società in mutazione». La maggioranza si augura che i separati risposati possano accedere ai sacramenti, in particolare a quelli della riconciliazione e della Eucarestia
Maria Chiara Biagioni
Un linguaggio “troppo difficile”, “superato”, “religioso”, “lontano dalla realtà”, “non accessibile”. I cattolici belgi bocciano lo stile con cui sono stati scritti la “Relatio Synodi” e il questionario sulla famiglia inviati alla Conferenze episcopali di tutto il mondo in vista del secondo appuntamento sinodale di ottobre. E’ una critica netta quella contenuta nella sintesi delle risposte curata dal segretario generale della conferenza episcopale belga, monsignor Herman Cosijns, diffusa il 17 giugno alla stampa. La pubblicazione della sintesi avviene nel giorno in cui la Santa Sede ha pubblicato la lista dei membri che parteciperanno alla XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi dove figura anche il nome di monsignor Johan Bonny. La scelta del vescovo di Anversa non è casuale: lo scorso anno mons. Bonny aveva scritto un testo molto ricco ed elaborato dal titolo: “Sinodo sulla famiglia. Le attese di un vescovo diocesano”. “Che cosa mi aspetto dal Sinodo? Che non sia un sinodo platonico – scriveva – che non si ritiri su un’isola rassicurante di discussioni dottrinali o di norme generali ma che abbia un occhio aperto alla realtà concreta e complessa della vita”.
Ai cattolici del Belgio dunque il questionario non è piaciuto. Sembra un testo – si legge nella sintesi delle loro risposte – “destinato ai preti o alle persone della Chiesa che accompagnano le famiglie”. In una parola, scritto esclusivamente per gli addetti ai lavori. La scelta di alcune parole può addirittura “influenzare ideologicamente alcune questioni”, provocando nel lettore comune un sentimento di “alienazione” verso l’immagine di una famiglia tradizionale cattolica e di procreazione che “non sono più riconosciute nella società belga”. Ma ciò che i cattolici belgi contestano è soprattutto “il tono moralizzatore” che pervade il testo. Un tono che spinge le persone a “sentirsi escluse e a lasciare”. La sintesi parla dunque di una Chiesa che “ha fallito nel suo dialogo con una società in mutazione”. Ciò che si contesta non è il “modello familiare uomo-donna”; è piuttosto l’approccio “difensivo, moralizzante, pieno di disapprovazione e dogmatico” che l’istituzione ecclesiastica lascia trasparire quando esprime un attaccamento troppo stretto alla osservanza della dottrina del matrimonio.
Dal questionario emergono però non solo critiche ma anche molte attese. I cattolici del Belgio si attendono una pedagogia che abbia più fiducia nell’amore “sotto tutte le sue forme e i suoi colori” e una Chiesa disponibile ad aprirsi a ciascuno “senza giudicarlo”, capace di ascoltare “i timori delle giovani coppie” e di “mostrarsi calorosa, cordiale, accessibile, credibile”. Alla domanda n. 19 in cui i padri sinodali chiedono: “come facciamo a far comprendere che il matrimonio cristiano corrisponde alla disposizione originaria di Dio”, i belgi rispondono che questa espressione rivela una “mancanza di umiltà della Chiesa”. Si dicono “irritati”, chiedendo: “che sappiamo noi della disposizione originaria di Dio?”. E aggiungono: “I cristiani non sono i soli detentori della pienezza” e “non è solo il matrimonio cristiano ad essere compatibile con il piano di Dio. Ogni forma di legame è un sacramento del Regno di Dio nel mondo”. Per la maggioranza dei cattolici belgi, è “essenziale” mettere in evidenza “i valori umani esistenti in ogni unione e annunciare che in essi Dio è effettivamente presente. In ogni relazione c’è un desiderio e una ricerca di unione. La grazia di Dio non si lascia fermare dalla forma di una famiglia”.
Anche il passaggio della Relatio Synodi e del questionario sulle “famiglie ferite” (separati, divorziati, divorziati risposati e famiglie monoparentali” non piace. Molti nelle risposte al questionario evidenziano una “discriminazione” verso queste famiglie, “segno di una gerarchia che non è ancora pronta ad accoglierle”. E vogliono far sapere a Roma che “molti di coloro che sono considerati dalla Chiesa come ‘irregolari’ non si sentono affatto tali né tantomeno “colpevoli agli occhi di Dio e in rapporto con la Chiesa”; partecipano “serenamente ai sacramenti, senza creare alcuno scandalo nella comunità parrocchiale”. Bocciato anche il n. 52 della Relatio laddove i padri sinodali parlano di “situazione effettiva di peccato”. Anche in questo caso è il “linguaggio” a creare problemi: “l’utilizzo della parola peccato è vissuto come portatore di un giudizio” e la maggioranza dei cattolici belgi si augura che i separati risposati possano accedere ai sacramenti, in particolare a quelli della riconciliazione e della Eucarestia. Il messaggio finale è: “non giudichiamo in maniera troppo veloce situazioni che sono generalmente molto complesse” e non “chiudiamo i divorziati risposati nel loro fallimento”. Ai numeri 55 e 56 della Relatio dedicati alle persone “con tendenza omosessuale”, i belgi contestano il temine “tendenza”, dicendo di preferire “natura”. E chiedono alla Chiesa una maggiore coerenza visto che “alcuni preti già benedicono le unioni omosessuali” dispiacendosi di una “mancanza di coesione tra i pastori”.
La Carta sobre la Tierra con denominación de Encíclica tiene mucho sentido, Anacoreta. No se puede llenar la tierra de tanta gente hasta el punto que no haya sitio para todos ni comida que repartir , ya que los ecologistas tendrían que ceder algún palmo de terreno y ayunar algún día a la semana a pan y agua o tal vez solo agua y racionada. Aparte que a más gentío más detritus. Por ahí puede ir lac osa que pongo en plan caricaturesco para que se tenga en cuenta y cuyos efectos «prácticos» sin tocar la Doctrina se irán viendo. Mejor casorios homosexuales que no dan prole.
El Rafa dice que hace falta ser un necio de tamaño mundial para defender al impresentable Magister.
Pues conste que soy un necio aunque no alcance semejante tamaño por mi físico enteco y tampoco defiendo a Magister que se defiende solo ante pigmeos mentales como parece ser, no lo aseguro, el Rafa.
Solo digo que para sí quisieran .la mayoría de periodistas incluidos clérigos cortesanos, tener la profesionalidad y criterios católicos como los demostrados por Sandro Magister. Seguro que con él en L´Osservatore en lugar del bertoniano Vian, no hubiera habido cuervos ni otras especies de aves carroñeras y de rapiña de los Vatikeaks.
la expulsión de sandro magister del vaticano como periodista acreditado evidencia que bergoglio busca imponer la censura a su régimen autoritario dentro de la iglesia.
Llevamos dos años a bombo y platillo con la promoción del Sínodo de la Familia como tema crucial donde los haya, teniendo al parecer el único fin de injertar «como sea» las teorías del circulo kasperiano; y si a demás constatamos que sobre este tema de la familia el efecto en los fieles por parte de muchas diócesis ha sido nulo, pregunto ¿qué hace una encíclica sobre la ecología en medio de un periodo decisivo de estudio y conclusión sobre el Sínodo de la familia, a solo tres meses y medio de la reunión sinodal? ¿Tal vez crear el debate sobre un tema que despiste el fin «concreto» del Sínodo de la Familia? ¿O tal vez la urgencia, como hace referencia algunos de los comentaristas, de llevar algo el próximo septiembre (también casualidad) a la laica ONU?
Tengo la sensación de que en todo hay mucha prisa metiendo temas, presencias y actos forzados, forzando la maquinaria y una situación, que como algunos dicen «es ahora o nunca». Se olvidan que el tiempo y el poder son de Dios, Él es el Señor del tiempo. El diablo y sus demonios tienen el tiempo que Dios les ha permitido, ni un minuto ni un segundo más por mucho que se empeñen. Dios sea bendito. No dejemos de rezar la oración de San Miguel Arcángel.
Me excuso por el olvido:
https://youtu.be/1tYdOIqvpqg
Nuestra casa común es esta tierra. O sea Ecumene y por eso ecumenismo interreligioso. Atmósfera que lo circunda y globo terráqueo,. después el sehol. Video de promoción con gaviotas. Una estaba en su día agrediendo a la paloma de Benedicto XVI. Y al poco tiempo se posó en la chimenea del cónclave a la espera de picotear ¿al Espíritu Santo al que simboliza la paloma? para no dejarlo entrar. Un simbolismo posible, aunque no probable. ¿Quién lo sabe descifrar en estos signos de los tiempos de apocolocyntosis?
Séneca estaba preocupado por lo que él consideraba un abuso de la deificación como herramienta política. Si un emperador según él tan taimado como Claudio podía recibir tal honor, entonces, argumentaba, la gente pronto dejaría de creer en los dioses.
¿A qué viene ahora este símil mutatis mutandis?. Pues no me hagan caso y en paz. No molestarse.
«Educación y espiritualidad ecológicas». Pues en esas estamos y hasta ahí hemos llegado. Todo un programa onusiano.
La Caritas in Veritate estaba programada para presentarse un 7, y se filtró y salió a los medios un 4. Entonces a Lombardi no le entró este ataque de nervios. Además, siempre la pista es qui prodest: Magister estaba siendo una referencia para conocer qué pasa en la parte trasera del pontificado francisquita, y se había ganado muchos enemigos, porque es un poedazo de periodista, veraz y ecuánime. No hay más que leer el tweet de la Francesca Inmaculata Chaouqui tras la expulsión de Magister, exultando de gozo por la medida, para comprender que no ha sido más que una excusa para cortar la cabeza de Magister. Pero va a ser un boomerang, ya lo verán. Magister va a seguir siendo la mejor referencia aunque le veten el acceso a la Sala Stampa.
Si fueran justos y benéficos en el Vaticano ,o sea en la Curia francisquita, tendrían que haber vetado al periódico L´Expresso cuyo editor la consiguió por su cuenta y publicó con una entradilla obligada de Magister. según información de AP. Ahora la Editrice Vaticana estudia pedir daños y perjuicios por la violación de los ¡derechos de autor!. ¿Todo el mundo a pagar por reproducir las producciones papales de oficio y beneficio?.
Se veía venir después de los libros exegéticos de Benedicto XVI. Es el marasmo y el negociejo. Los que han entrado a reorganizar las estructuras curiales tienen instinto de buenos fenicios.
Hay que ir haciendo marketing para la disertación de Francisco en la Onu el próximo septiembre y aprobar en la ronda sinodal-miniconciliar de octubre la homosexualidad como práctica normal en la nueva ética interconfesional descatolizada.
Única condición del fornicio aceptable es la voluntariedad de las partes y así los clérigos concernidos se quedan indemnes, inmersos en su compulsividad instintiva e intestinal.
No tan «pobre» Lombardi, porque Magister niega ser autor de la divulgación que se le imputa, lo cual coloca al jesuita en posición de acusar falsamente de un delito a otra persona. Que si es inocente de la falta que se le atribuye, es víctima de una calumnia de parte de un funcionario de la Curia.
Léase atentamente la carta de Lombardi para conocer la acusación a Magister: divulgar secretos. Y también la respuesta del imputado: me he limitado a comentar lo divulgado por otro.
Saludos.
¡Le han quitado la acreditación por saltarse la confidencialidad a la torera!¡Y en seguida se supo quien la había filtrado! Para penoso el acto de Sandro Magíster.
Esta es una decisión clara de Francisco…no quiere oposición y está preparando el camino para octubre sin luz ni taquígrafos. Lombardi es el perro del amo, su delito es solo ladrar cuando lo dice su amo, no más.
La situación en Roma es patética y va adquiriendo ya tonos de alta preocupación.
Pero usted no dice nada del motivo por el cual le quitan la acreditación. ¡Qué hipocresía!